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Chi sono

Giorgio Gelmetti, visto da un amico

Giorgio Gelmetti nasce il 28 febbraio 1953 ad Avio, il comune più a sud del Trentino, che fino al 1918 segnava il confine fra l’Austria e l’Italia. Figlio di mamma Ilaria, scomparsa tragicamente ed alla quale era legatissimo, e di papà Silvio, che ha perso quando era ancora molto giovane, è il primo di tre fratelli: dopo di lui sono nate Donatella e Adele.
Vive da adolescente i tempestosi anni Sessanta, anni di contestazione studentesca, contestazione alla quale partecipa attivamente. A diciotto anni abbandona forzatamente gli studi - continuando però un'autoformazione che ancor oggi (sempre assetato di sapere) prosegue – e si impegna nel sociale. Una prima esperienza da operaio in fabbrica, poi il lavoro di agente di commercio. Il successo nell'attività professionale lo convince di due cose: che ha volontà da vendere e che la passione che lo anima può trascinare anche altri. E così si avvicina al mondo della politica e mette subito in mostra quel suo carattere impetuoso, tanto che la stampa gli conia un soprannome: “Furore”.
Inizia così la sua storia d'amore con l'autonomismo trentino che, come tutti i grandi amori, gli ha riservato grandi gioie e grandi dolori.
In politica, come nella vita, difende ad oltranza le proprie convinzioni, il proprio punto di vista. Capace però, anche a distanza di tempo se necessario, di ammettere di aver sbagliato.
Chi lo conosce dice che sia talmente genuino, onesto e incapace di compromessi da rischiare di presentarsi brutale o, all'opposto, ingenuo: ma con lui la sfida è sempre leale, a viso aperto. Mai sotterranea. Con il carattere che si ritrova, dinamico e impetuoso, alterna grandi successi a scontri feroci nel mondo della politica. E allora sbatte la porta e se ne va, dedicandosi con maggior profitto al lavoro e a nuove relazioni tra Italia e Polonia.
Ora infatti opera tra l'Italia e la Polonia, collaborando oramai da otto anni con la Lang Team, che è la Società organizzatrice del Tour de Pologne, del quale è il referente per l’Italia e per il suo amato Trentino, senza tuttavia trascurare la sua attività commerciale di successo. È inoltre referente per Trentino Marketing, coadiuvato alla dott.ssa di madrelingua Kamila Zienke, per l'allestimento di una sala di oltre 400 mq, che il Trentino ha affittato per 25 anni, presso il santuario dedicato a San Giovanni Paolo II a Cracovia. A tale accordo si è arrivati suo tramite e in questo salone verranno promosse le eccezionali visite che il Papa polacco fece in Trentino, nonché la promozione di questa Territorio.
Padre di due figli (Michelangelo ed Elia) – a cui è legatissimo, nonno premuroso di Jacopo, al quale è, se possibile, ancor più legato.
Alcuni momenti esistenziali assai difficili, che lo hanno colpito negli ultimi anni, uno in modo particolare, lo hanno reso consapevole della vera essenza della Vita e dei Valori importanti per i quali vale la pena davvero di spendersi: cose che già sapeva in cuor suo, ma che ora professa con chiarezza. Si è riavvicinato alla Fede in un momento assai difficile per la sua vita: si è fatto travolgere dalle domande, dalle inquietudini, dalle speranze. E lì ha pensato molto alle parole di San Giovanni Paolo II. Da quel travaglio è nata l'idea di realizzare l'opera libraria Karol Wojtyła Trentino.

 

 

 

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